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Quando la banca si appresta a concedere un fido o un mutuo, al beneficiario viene richiesta una garanzia. Tale garanzia può essere fornita direttamente dal debitore (ad esempio tramite ipoteca), da un soggetto terzo oppure da una fideiussione.
In termini concreti, la fideiussione prevede che il fideiussore garantisca il pagamento del debito di un’altra persona con il suo patrimonio. Questo significa che se il debitore non dovesse onorare i suoi debiti, sarebbe il fideiussore a pagare per lui e ne risponderà con l’intero suo patrimonio.
Ci sono circostanze in cui l’ammontare del debito non si conosce con certezza. È questo il caso delle aperture di linee di credito. La banca, infatti, non può sapere a quanto ammonterà il credito che il beneficiario utilizzerà.
Proprio in tali casi, l’istituto di credito tende a tutelarsi tramite la cosiddetta fideiussione omnibus. Trattasi di un contratto in cui il fideiussore si impegna a pagare tutti i debiti della persona/società per cui fa da garante. Attenzione, questo impegno non riguarda solo i debiti presenti ma anche quelli (eventualmente) futuri.
Con le fideiussioni non può nascere un’obbligazione solidale, situazione nella quale sia il debitore che il garante sono obbligati a pagare, diventando di fatto entrambi debitori. Nella fideiussione il debitore rimane solo e soltanto uno, vale a dire il soggetto iniziale.
Per fare un esempio, se un’azienda richiede un finanziamento aziendale, sarà lei debitrice dello stesso. In caso di insolvenza e qualora sia stata siglata una fideiussione, l’istituto di credito avvertirà il fideiussore (il soggetto che ha prestato la garanzia) al quale spetterà l’onere di saldare il debito.
Dunque, il terzo soggetto è obbligato a pagare solo quando il debitore originario non lo fa più. Ed è in questo momento che, in genere, comincia la cosiddetta escussione di garanzia.
In gergo tecnico, si parla di surroga. Sostanzialmente, dopo che il fideiussore ha onorato il pagamento al posto del debitore, quest’ultimo diventerà debitore del fideiussore. Se, ad esempio, devo alla banca che mi ha concesso un finanziamento la cifra di 2.000 euro e tale importo è stato saldato dal fideiussore, sarà quest’ultimo a vantare un credito per quell’importo nei miei confronti, oltre ad eventuali diritti stabiliti nel contratto di finanziamento.
Negli ultimi anni, soprattutto nel periodo della pandemia, lo Stato ha messo a disposizione delle imprese cifre anche molto importanti, allo scopo di fornire sostegno all’imprenditoria nostrana. In particolare, il Governo ha cercato di aiutare tutte quelle aziende bisognose di finanziamenti, ponendosi da garante per le stesse
La dinamica, dunque, è del tutto simile a quella delle fideiussioni, in quanto in caso di insolvenze sarà lo Stato a pagare la banca e il debitore dovrà i soldi non più all’istituto di credito ma allo Stato.
Una fideiussione rappresenta, quindi, un incentivo all’erogazione del credito. Il finanziatore è molto più propenso a concedere soldi quando c’è una garanzia fortissima quale quella statale.
Un bel vantaggio. per le banche le quali, avendo a che fare con un garante molto affidabile, avranno praticamente la certezza di riottenere senza troppe difficoltà il credito prestito. Vantaggiosa è la situazione anche per le imprese, le quali potrebbero riuscire ad accedere al credito con minori difficoltà.
I principali attori coinvolti nelle emissioni di fideiussioni sono:
Non a caso, si è soliti distinguere tra fideiussioni assicurative e fideiussioni bancarie. Nella polizza fideiussoria assicurativa è la compagnia assicurativa a farsi da garante per gli impegni assunti dal contraente, in quella bancaria è l’istituto di credito o l’intermediario autorizzato.
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